Archeologia sul Gargano: Il tesoro di Monte Pucci
Fin dall’antichità il Gargano è stato un importante crocevia di popoli e civiltà
Da recenti studi è emerso che il promontorio della Puglia è stato il cuore di un grande processo culturale ed evolutivo, tra i più importanti di tutta l’Europa occdentale.
La presenza dell’uomo paleolitico si può constatare oggi, grazie alle tracce che gli antichi abitanti del Gargano hanno lasciato, in diverse zone;
Grotta Paglicci, grotta Tegliacantoni, Foce romondato, Grotta Spagnoli, sono solo alcuni tra i più conosciuti siti di rilevanza archeologica che è possibile trovare e visitare.
Grotta Paglicci
Importantissima nello studio della civiltà paleolitica non solo in Italia, ma anche in tutta Europa.
Il sito si trova nel comune di Rignano Garganico. Ricchissima di graffiti, pitture parietali e impronte di mani.
Sono più di 45.000 reperti riportati alla luce, quasi tutti conservati oggi presso la Soprintendenza Archeologica di Taranto, e nel museo di Rignano Garganico.
I resti umani rinvenuti sono attribuibili al tipo Cro-Magnon, e costituisce uno dei rari – e ad oggi pochissimi – ritrovamenti italiani di arte parietale, realizzati in ocra rossa.
Oltre ad ospitare la Grotta Paglicci, il territorio di Rignano è ricco di altri siti, tra cui la Grotta Spagnoli, il Villaggio neolitico di Villanota, la Grotta dei Miracoli, la Grotta Trappedo, il Dolmen megalitico della Madre di Cristo e le Tombe romane di Pescorosso.
In località Calenelle, a Vico del Gargano, è stato recentemente invenuto un anello d’oro dal castone in agata con un incisione rappresentante l’acheo Diomede, i cui trattiene il Palladio. È possibile trovare un interessante articolo al seguente link.